il caso
sabato 2 Settembre, 2023
di Margherita Montanari
L’impegno dell’azienda nel riattivarsi il più velocemente possibile, la decisione di internalizzare la riscelta per dare lavoro ai 183 operai di Gardolo e ridurre così al minimo la cassa integrazione, la determinazione a fare chiarezza per capire come mai il forno abbia ceduto. I tre punti sono emersi dall’incontro che ieri mattina ha convocato la proprietà di Vetri Speciali, alla presenza delle unità sindacali, per tenere al corrente i rappresentanti dei lavoratori delle ricadute dell’incendio scoppiato mercoledì sera in fabbrica sulla produzione. Un incontro che i sindacati definiscono positivo, pur a fronte di una fermata delle linee produttive annunciata almeno fino a novembre.
Con una nota, l’azienda ha riferito come intende organizzare le prossime settimane di lavoro. «Un 20% (dei dipendenti) non ha mai interrotto la sua attività occupandosi del mantenimento della situazione impiantistica in essere – scrive l’ad Osvaldo Camarin – Un altro 20% dovrebbe riprendere, a partire da martedì 5 settembre la propria attività presso l’unità di riscelta dei contenitori in vetro ed infine che è in corso di valutazione la possibilità di incrementare il personale impiegato occupando un ulteriore 35% in attività legate a seconde lavorazioni dei contenitori in vetro». Nel piano illustrato ai sindacati, come riferisce Mario Cerutti (Cgil del Trentino), «Vetri speciali avvierà una sorta linea parallela, per impiegare gli operai nelle operazioni di cernita dei contenitori. Una specie di riscelta fatta manualmente. Il lavoro si organizzerà su due turni 6-14 e 14-22, dal lunedì al venerdì. In questo modo si riusciranno a coinvolgere tutti a rotazione».
Erano mansioni che l’impresa di Spini aveva conferito ad altre aziende esterne. Ora l’esternalizzazione dovrebbe esser sospesa e il lavoro riportato dentro l’azienda. A Gardolo – in un reparto distinto da quello toccato dalla colata di «magma» di vetro – dovrebbe arrivare così tutto il materiale prodotto dagli altri stabilimenti italiani della Vetri Speciali. In questo modo, il ricorso alla Cassa sarebbe minimo. «Mediamente l’azienda ha previsto una media di circa una settimana di Cigo pro capite ma ci sarà più precisione la settimana prossima», spiegano i sindacati. Con un ricorso limitato, quindi, anche il taglio in busta paga sarà minore per la maggior parte dei lavoratori. «Sarà nostra cura adoperarci per raggiungere il miglior risultato per la tutela delle retribuzione che per un mese di Cigo prevede la somma massima di 1.321 euro al lordo della contribuzione e dell’ Irpef», rimarca Alan Tancredi (Uiltec). A rendere l’incontro positivo anche un altro tassello. «Abbiamo discusso anche di un’ipotesi di integrazione, da parte dell’azienda, per evitare perdite per gli operai. La proprietà non ha chiuso la porta. Per il momento, però, si è detto di rinviare i ragionamenti alle prossime settimane», continua Cerutti.
Non era mai successo a livello mondiale che un forno cedesse come è successo mercoledì sera nell’impianto trentino. Senza peraltro che si sia fattor ricorso a un «sovraccarico di produzione». Attivato a fine ottobre 2016, l’altoforno «ha lavorato all’80% con il vetro bianco, che è quello che crea meno problemi al forno, mentre il colorato lo rovina un po’ di più», continua il sindacalista. «L’azienda ha ribadito che quanto accaduto al forno è un’assoluta anomalia e che l’impianto complessivo, anche il blocco antincendio, ha funzionato e questo ha permesso di garantire la sicurezza dei lavoratori. Ora la società ha bisogno di almeno una settimana per capire se sarà necessario un intervento parziale o strutturale al forno», chiarisce Cerutti.
Tecnici di ditte specializzate sono al lavoro con microcamere per capire cosa possa aver provocato la frattura della suola sul forno fusorio. «Ci hanno spiegato che, quando il magma ribolle, si creano correnti autonome che possono provocare usure particolari – dice il sindacalista di Cgil – Vedranno dall’usura del materiale refrattario che c’è dentro se sono state queste colate o difetti delle mattonelle a causare il problema. Ma servono verifiche tecniche». Ad ogni modo, l’impianto elettrico è stato pesantemente interessato. Tra calore, fumi e acqua, andrà fatto un controllo generale per capire anche quanto è grave il danno. La durata dei lavori di riparazione dipenderà dalla disponibilità dei materiali e delle ditte per l’esecuzione dei lavori.
Altre rassicurazioni sono arrivate circa la cantierizzazione del forno 6, ovvero la nuova struttura, sempre negli spazi dell’ex Whirlpool, che dovrebbe sostituire quello di Pergine Valsugana. Per farlo, verrà messo a terra un investimento complessivo di 94 milioni. «Per quanto riguarda il trasferimento del forno di Cirè, il programma rimane invariato», conclude Alan Tancredi.
l'incontro formativo
di Redazione
Il 20 novembre alla Fondazione Mach l'evento di approfondimento riservato ai datori di lavoro i cui dipendenti potrebbero essere esposti al rischio di incontrare, durante il proprio lavoro, un orso o un lupo