martedì 3 Dicembre, 2024

«Via il Trentino dagli scaffali»: l’operazione di boicottaggio dopo la rimozione di M91

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Affissi striscioni davanti ad alcuni supermercati di Verona

Nella tarda serata di lunedì 2 dicembre, sono stati affissi striscioni a Verona, sui muri e recinzioni dei principali supermercati cittadini, per chiedere l’eliminazione dei prodotti trentini dagli scaffali. I più “colpiti” Esselunga, Rossetto e Lidl che in questo periodo offre mele e altri prodotti del Trentino. L’iniziativa è stata intrapresa dal movimento Centopercentoanimalisti, che dopo l’abbattimento dell’orso M91 aveva già affisso un cartello con una scritta minacciosa davanti al portone di Castel Belasi, nella località di Sporminore, dove è avvenuto il fatto.

“Anatema su di voi, viva gli orsi”, questo il monito rivolto alla Provincia.

Pochi giorni prima Fugatti  aveva  firmato il decreto  di abbattimento,  eseguito nella notte tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre, con il parere favorevole dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale).

«Quest’anno è stata una strage di Orsi in Trentino: le due  ammazzate  per decreto,  quelli uccisi  da  “bracconieri”,  quello  investito su strada… continua il progetto  perverso e illegale  di Fugatti,  appoggiato dagli elementi più  retrogradi  della regione», denunciano i militanti.

Da qui l’impegno, vissuto come un dovere, di boicottare tutto ciò che rappresenta una fonte di ricchezza per il Trentino: «Per  chi ama gli Animali, si pone ormai come obbligo il boicottaggio dell’economia della regione  insanguinata:  non comprarne i  prodotti ma,  soprattutto, evitarla  come meta  turistica».