educazione e istruzione

sabato 14 Settembre, 2024

Via libera (finale) al liceo Made in Italy, Gerosa: «No del Consiglio educativo? Non è stato capito»

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L’assessora sulle adesioni al mese di luglio nella scuola dell’infanzia: «Il servizio funziona: il numero di bambini è aumentato»

Via libera al liceo Made in Italy in salsa trentina. Ieri la giunta provinciale ha approvato in via definitiva la nuova proposta formativa, nata a livello nazionale su iniziativa del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Lega) e del ministro delle Imprese e, appunto, del Made in Italy Adolfo Urso (Fratelli d’Italia). L’ok è arrivato nonostante il flop di iscrizioni nel resto del Paese (circa 500). «È partito in condizioni diverse, invece noi abbiamo avuto modo di approfondire e apportare alcune modifiche alla proposta», spiega l’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa.
Da più parti, però, sono stati sollevati dubbi sull’introduzione del nuovo liceo. Da ultimo, giovedì scorso, il Consiglio del sistema educativo provinciale – ossia l’organo di rappresentanza di tutte le componenti della scuola – ha bocciato l’iniziativa: 8 contrari, 8 astenuti e 5 favorevoli. L’incertezza a livello normativo e anche a livello formativo ha spinto insegnanti, studenti e genitori a esprimere un voto contrario, o comunque di perplessità, tramite l’astensione. «Posso capire che la proposta non sia stata compresa — dice Gerosa — Nelle prossime settimane io e il Dipartimento siamo disponibili per eventuali chiarimenti, qualora fosse necessario. Non tutti, comunque, hanno votato contro. A fine agosto, inoltre, la nostra proposta ha ricevuto un parere favorevole da parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione».
L’assessora rivendica la scelta di aver fatto slittare la partenza di un anno: infatti, mentre a livello nazionale il liceo è stato introdotto a partire da quest’anno scolastico, in provincia partirà dal prossimo (2025-2026). «Mi sono presa questa responsabilità per portare avanti un percorso più approfondito e per declinare il liceo in chiave trentina — prosegue — Abbiamo fatto un lavoro importante per dare un’opportunità ai ragazzi. Il compito della politica è questo. Se ci saranno tante iscrizioni sarà un piacere, mentre se saranno poche abbiamo comunque dato un’opzione».
Nei giorni scorsi, in Commissione consiliare, anche l’ex assessore all’istruzione Mirko Bisesti (Lega) ha espresso perplessità sul liceo Made in Italy. «Si è complimentato però sull’iniziativa provinciale. Le perplessità deve rivolgerle a Valditara, che è anche del suo partito», sottolinea Gerosa.
Cambiando argomento, ieri su il T abbiamo pubblicato i dati delle presenze nel mese di luglio alla scuola dell’infanzia, raccolti dalle insegnanti su un campione di 49 scuole, da cui emerge un’adesione al 57%. «Non possiamo fare il confronto sulle percentuali perché quest’anno erano tutti iscritti di default a luglio — precisa Gerosa — In termini assoluti, comunque, il numero di bambini è aumentato rispetto agli anni precedenti. Effettivamente il servizio funziona. Adesso bisogna pianificarlo al meglio perché emerge una disomogeneità a livello territoriale».