La nota
lunedì 8 Gennaio, 2024
di Redazione
Fenalt, sindacato di maggioranza nel settore case di riposo trentine, prende atto dalla stampa del viaggio studio dei vertici delle Apsp in Danimarca e auspica che la polemica innescata dall’iniziativa – che in sé è apprezzabile, se non per le modalità adottate che avrebbero potuto essere meno dispendiose – non diventi il solito tentativo strumentale di distogliere l’attenzione dai reali problemi delle case di riposo locali o un banale espediente per acquisire visibilità a fini politici .
«Stiamo perdendo di vista l’obiettivo? – commenta Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile case di riposo oltre che operatore di lungo corso nell’ambito delle RSA – Dobbiamo veramente discutere di una gita costosa fuori porta? Perché non ci interroghiamo invece, e più utilmente, su quanto costa la miriade di direttori, presidenti e cda delle case di riposo trentine? Sono anni che come Fenalt diciamo che il sistema va accentrato per realizzare economie di scale e garantire standard prestazionali omogenei».
Negli ultimi anni il “mantra” di Fenalt è sempre stato quello di richiamare l’attenzione sul tema del lavoro, asse portante del servizio assistenziale nelle case di riposo. Pur nella consapevolezza che il problema della carenza di infermieri non può trovare rapida soluzione, tuttavia sulla concorrenza fra contratto Apsp e Apss, che determina l’emorragia di operatori verso il sistema sanitario, si sarebbe potuto intervenire già negli anni scorsi, al primo manifestarsi del fenomeno.
«Siamo stanchi di dire che le case di riposo hanno bisogno di un contratto di tipo sanitario. Il che non significa solo aumenti di stipendi. A tal proposito, la presidente di Upipa, Michela Chiogna, ha parlato nei giorni scorsi di aumenti di 1.300 euro per gli OSS e di 2.000 per gli infermieri. Ricordiamo che questi aumenti esistono solo per una causa vinta dalla Fenalt: non si tratta di liberalità dei gruppi dirigenti. Questo per chiarire che i vertici non hanno mai preso in seria considerazione il tema dell’attrattività del lavoro nelle APSP trentine. La consigliera provinciale del PD, Parolari, è stata fino a poco tempo fa presidente UPIPA, ma nonostante ora sia critica con l’attuale Presidenza, in passato ha messo in campo ben poco per valorizzare il lavoro nelle case di riposo. Chiediamo pubblicamente a tutti gli attori del sistema cosa sia stato fatto concretamente negli ultimi 10 anni per rendere più attrattivo il mondo delle RSA. Ma, chissà? Forse all’apparato amministrativo va bene così. Fra un’ottantina d’anni i problemi si ridurranno perché si faranno sentire gli effetti del calo demografico. Non ci resta che aspettare?».
Quanto al viaggio d’istruzione Moser aggiunge: «Il proposito formativo di Upipa che in sé è buona cosa, è sicuramente inopportuno per le modalità che ha assunto e per i costi che comporta. Speriamo che almeno chiedano quanto vengono pagati in Danimarca gli operatori e cosa prevede il loro contratto. Avranno delle grosse sorprese».
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
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