Il regolamento

mercoledì 22 Gennaio, 2025

Vietato a Rovereto lo «schioccar di frusta»: nel regolamento urbano del 1925 gli stessi problemi dei cittadini di oggi

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L'art. 24 è un vero e proprio Pums ante litteram: «Vietato il transito di qualsiasi carro e veicolo eccetto le carrozze per il trasporto di persone»

Se ne sta parlando ripetutamente in questi giorni in merito al dibattito sulla necessità o meno di introdurre anche a Rovereto – come a Trento – le zone rosse e il Daspo come strumenti per contrastare la criminalità. Per poterlo fare, hanno fatto notare in molti, sarebbe però necessario modificare il Regolamento di polizia urbana che giusto quest’anno festeggia i suoi cent’anni dall’entrata in vigore. In effetti a leggerlo il regolamento è davvero datato, però riesce comunque a fare una fotografia di quella che era la Rovereto del 1925 e in qualche modo anche a farci capire che i problemi d’allora sono anche quelli di oggi.
Per diletto possiamo così scorrere un bel numero di articoli del regolamento che ci ricordano come i roveretani abbiano una soglia molto bassa di sopportazione. Oggi vengono chiamati i vigili urbani se in qualche piazza si ascolta musica dopo le 8 di sera. Cent’anni fa c’era un filo di tolleranza in più, dato che l’articolo 17 recita: «Dopo le ore 22, fino alle 7, è proibito qualunque rumore che possa recar grave disturbo, sia ch’esso venga fatto in luogo pubblico o privato, derivante dall’esercizio di professioni o mestieri rumorosi o incomodi, sia che provenga da persone, istrumenti musicali od altri oggetti qualsiasi». Appurato poi nell’articolo 28 che «è proibito di far schioccare la frusta» o «marciare nell’interno della città con lo scappamento aperto», si punta il dito contro il divertimento nell’articolo 29: «Senza uno speciale permesso del Municipio sono proibiti nelle piazze, vie, nei pubblici passeggi in città o nelle adiacenze della medesima, ed in qualunque sito pubblico, i giochi della palla, del pallone, delle bocce, od altri giochi pericolosi od incomodi ai passeggeri, come pure tutti quei sollazzi che possano turbare la pubblica tranquillità ed offendere la sicurezza personale dei cittadini. È pure vietato sulle piazze e vie pubbliche il giocare “ai soldi”». E l’articolo 30 amplia i divieti: «È vietato nei luoghi pubblici lanciare pietre, palle di neve, od altri oggetti atti ad offendere, e così pure fare sdruccioli sul ghiaccio». Per gli amanti dei bagni nelle pozze del Leno, si sappia che il regolamento del 1925 – ancora in vigore – era categorico nel suo articolo 42: «È assolutamente proibito il nuotare o prender bagni nelle acque del Leno o dell’Adige e nelle acque pubbliche stagnanti». Ecco così naufragati i sogni di chi voleva fare del Leno quello che è il Passirio per Merano. E se qualcosa di “sconveniente” era sfuggito, ci pensa l’articolo 41: «È vietato in luogo pubblico qualsiasi atto contrario alla nettezza, al decoro e alla decenza».
Messo sotto chiave il divertimento, qual è, ancor oggi, il pallino dei roveretani? Risposta esatta, il traffico. Il regolamento ha paginate intere dedicate a come devo muoversi in auto i roveretani. Dal divieto di circolare con camion troppo carichi alla proibizione (art. 18) di trasportare vitelli e altri animali sovrapposti l’uno all’altro, o colle zampe legate, o con la testa penzoloni; dal toro accompagnato da due persone adulte con robusta fune alle vetture e carrette senza ammortizzatori che devono procedere lentamente.
E poi c’è l’articolo 24 che è un vero e proprio Pums, piano urbano del traffico. «È vietato il transito per le vie interne del Comune di qualsiasi carro o veicolo non avente destinazione entro l’agglomerato cittadino, eccettuate le sole carrozze per il trasporto di persone. Detti carri o veicoli dovranno percorrere esclusivamente le vie di circonvallazione. Quelli destinati a un punto interno della città, dovranno entrarvi e uscirne dal luogo più vicino. Per il passaggio dei camion all’interno della città valgono le seguenti disposizioni: se provenienti da S.Ilario: via dei Giardini, corso Rosmini, via Fontana, Borgo Garibaldi, via Dante; se provenienti da Mori o Lizzana: la medesima via a ritroso; se provenienti da via Vicenza: via 2 Novembre ed indi via Dante, via Benacense o Fogolari; oppure piazza Podestà, nuova via dietro il Municipio, lungo Leno Destro indi via Dante per corso Rosmini o per via 2 Novembre o Benacense o Fogolari». Poi ci sono altre precise indicazioni per altri itinerari e tutti prevedono il passaggio da via Fontana, quella oggi contesta dalla Ztl. E la città dei 30 all’ora di cui oggi si vantano i sindaci di mezza Italia? Nel regolamento del 1925 la velocità dentro la città è fissata a 15 km orari (art. 24).