La fiera
venerdì 11 Aprile, 2025
Vinitaly, cala il sipario e il Trentino traccia un bilancio (positivo): «Vini e prodotti tipici abbinati: una scelta vincente per promuovere le eccellenze»
di Redazione
Nel padiglione 3, a Verona, degustazioni di vini autoctoni – Marzemino, Teroldego Rotaliano, Müller Thurgau, Nosiola e Vino Santo – abbinate a eccellenze gastronomiche locali: trota affumicata del Garda, Cuor di Fassa al Teroldego, Puzzone di Moena DOP, mele essiccate, mieli alpini e grissini artigianali

Una partecipazione forte, strutturata e sinergica: così il Consorzio Vini del Trentino ha affrontato la 57ª edizione di Vinitaly che si è chiusa con 97.000 presenze complessive, di cui oltre 32.000 internazionali da oltre 130 nazioni (+7% rispetto al 2024). In particolare, aumentano gli operatori da USA (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito (+30%), mercati chiave per l’export vinicolo, mentre si registra una flessione dalla Cina (-20%).
Il padiglione 3, interamente dedicato al Trentino, ha ospitato 44 aziende vitivinicole, cui si aggiungono altre 14 realtà trentine presenti in fiera. Una proposta che ha unito qualità, identità e visione futura, grazie anche alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, Strada dei Formaggi delle Dolomiti e Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole.
«La presenza istituzionale coordinata dal nostro Consorzio è un vero e proprio valore aggiunto del Trentino – ha dichiarato Graziano Molon, Direttore Generale del Consorzio – in grado di dare un’immagine coerente e approcciare alla promozione in maniera concretamente condivisa assieme a tutti i partner del territorio. Fare squadra spesso resta uno slogan senza contenuti, noi lo stiamo realizzando».
All’interno dello spazio istituzionale, buyer e stampa di settore hanno potuto vivere esperienze immersive tra degustazioni di vini autoctoni – Marzemino, Teroldego Rotaliano, Müller Thurgau, Nosiola e Vino Santo – abbinate a eccellenze gastronomiche locali: trota affumicata del Garda, Cuor di Fassa al Teroldego, Puzzone di Moena DOP, mele essiccate, mieli alpini e grissini artigianali.
Lo stand ha ospitato anche l’Istituto Trentodoc, con degustazioni dedicate al Metodo Classico trentino, e l’Istituto Tutela Grappa del Trentino, con originali cocktail a base di grappa trentina curati da bartender esperti. Presente anche la Fondazione Edmund Mach, con attività di degustazione e divulgazione.
«L’area istituzionale è stata animata da numerose presenze qualificate, sia di stampa che di operatori di settore – ha evidenziato Molon. In collaborazione con Veronafiere Spa, sono stati organizzati incoming di buyer esteri che hanno potuto abbinare alla proposta enologica trentina anche la degustazione di prodotti tipici selezionati da Strade del Vino e dei Sapori del Trentino, Strada dei Formaggi delle Dolomiti e Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole. Il binomio vino-cibo consente di veicolare al meglio la destinazione e di ottimizzare la proposta enoturistica».
Momenti di approfondimento e formazione hanno completato l’esperienza, con focus sulle nuove tendenze di consumo e l’enoturismo. «Un’edizione senz’altro positiva – ha concluso Molon – in cui si è notata la presenza di operatori qualificati provenienti dall’estero, frutto del lavoro svolto da Veronafiere da diversi anni in questa direzione e che ha portato quel giusto ottimismo negli operatori, nonostante aleggiassero per tutta la durata della fiera lo spettro dei dazi americani e le incertezze per il futuro dei mercati. Note positive sono a mio avviso arrivate anche dalla presenza di uno specifico progetto dedicato all’enoturismo (Vinitaly Tourism) e dall’approfondimento relativo ai nuovi trend sui prodotti enologici no/low alcol».
La partecipazione del Consorzio Vini del Trentino a Vinitaly 2025 conferma un percorso solido, dove qualità, sinergie territoriali e attenzione ai trend internazionali si fondono in una proposta credibile e orientata al futuro.
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