Anno giudiziario
domenica 28 Gennaio, 2024
di Benedetta Centin
Violenza di genere: se si guarda al numero di procedimenti aperti non ci sono aumenti importanti, o meglio, per dirla con le parole del neo procuratore generale Corrado Mistri (nella foto sotto), «significativi scostamenti statistici rispetto all’anno precedente nei circondari di Trento e di Rovereto». Eppure il fenomeno è preoccupante. Basti dire che, a fronte di 487 procedimenti iscritti dalla Procura di Trento per i reati relativi appunto alle fasce deboli, le richieste di misure restrittive, nell’arco di un solo anno, sono aumentate del 43%. Sono state 302 quando nel periodo precedente se ne contavano 211: 91 quindi in più. A Rovereto invece le iscrizioni per reati di codice rosso sono state 116, e 14 le richieste di misure restrittive, a fronte delle 6 sollecitate nel periodo precedente, quindi sono più che raddoppiate. Allarme anche a Bolzano, dove le notizie di reato per violenza sessuale sono passate da 73 a 115 (+50%), con 271 richieste di misure cautelari che sono lievitate a 327. Questa l’inquietante fotografia emersa ieri in tribunale a Trento, nel corso della cerimonia dell’anno giudiziario.
«Fenomeno deprecabile», a giorni una conferenza distrettuale
La presidente della Corte d’Appello reggente, Anna Maria Creazzo, che ha invitato «a un esame di coscienza che vada ben oltre il mero resoconto contabile dei provvedimenti e comportamenti dell’amministrazione giudiziaria», ha parlato di un momento storico di «vile oltraggio nei confronti dei diritti umani degli individui più fragili, segnatamente, ma non esclusivamente del genere femminile». Mistri ha ricordato i due femminicidi avvenuti l’estate scorsa a Rovereto, quello di Silandro del 13 agosto 2023, il tentato femminicidio di Arco dello stesso periodo — le persone indagate si trovano tutte in carcere — e il più recente omicidio-suicidio in Valfloriana. «Episodi — ha detto Mistri — che rendono evidente la situazione di allarme che desta nella collettività il deprecabile fenomeno della violenza di genere, al quale massima attenzione viene data dalle Procure del distretto, come dimostrano sia il significativo aumento delle richieste di misure restrittive, sia i protocolli d’intesa da tempo stipulati con altre amministrazioni» le parole del neo procuratore generale che proprio su questa contingenza già la prossima settimana convocherà una conferenza distrettuale dei procuratori, anche minorili.
Terrorismo: 23 le iscrizioni
Ma lo sguardo è stato ampliato anche ad altri reati. Come gli infortuni sul lavoro: due i procedimenti per incidenti mortali avvenuti in Trentino, tre a Bolzano e uno a Rovereto, con 63 episodi di lesioni nel circondario di Trento. Quanto alla Direzione Distrettuale Antimafia, si è occupata di una serie di procedimenti penali di particolare interesse investigativo, relativi a strutture criminali associative dedite al traffico transnazionale di droga, al riciclaggio, e alla commissione di una serie indeterminata di altri delitti, anche di natura eversiva, alcuni già sfociati in richieste di misure di custodia cautelare nei confronti di numerose persone. In particolare i fascicoli da 14, nell’arco di un anno, sono arrivati a 29: di questi 4 ipotizzano l’associazione di stampo mafioso, 23 il terrorismo, a fronte dei 38 dell’anno scorso. Sul fronte criminalità minorile invece, a detta di Mistri, «non evidenzia caratteristiche di particolare gravità»: si tratta di microcriminalità, come dimostra il numero di misure cautelari richieste (7 a Trento e 7 a Bolzano).
«Endemica carenza di organico»
Se si guarda ai dati statistici complessivi, «i valori di flusso e di rendimento sono sostanzialmente stabili e in linea con quelli dell’anno precedente; alcune modeste flessioni trovano giustificazione unicamente nelle scoperture dell’organico magistratuale e del personale» ha detto il neo procuratore generale. Che ha evidenziato la «l’oramai endemica situazione di carenza dell’organico che pregiudica la capacità degli uffici di provvedere con sollecitudine agli incombenti di competenza: nel distretto si aggira attorno al 30% per il personale ausiliario, del 70% per la magistratura onoraria in procura a Bolzano. Ciò nonostante Mistri ha evidenziato come i tempi di definizione dei procedimenti «sono idonei ad assicurare il rispetto della ragionevole durata del giudizio», tanto da parlare di «realtà virtuosa»: la Procura di Trento definisce entro sei mesi il 76% dei procedimenti iscritti, entro un anno l’8% ed entro due anni l’11%, residuando appena il 5% delle notizie di reato noti iscritte con un tasso di definizione ultrabiennale (in particolare 271 procedimenti su 5239 definiti). Quanto agli appelli penali sono fissati entro pochi mesi dalla presentazione.
Ad intervallarsi sul palco sono stati poi, tra gli altri, Alberto Rizzo, rappresentante del Ministero di Giustizia; Antonio Angelini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, che, in merito alla realtà carceraria locale ha sollecitato l’istituzione di un Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria; l’avvocato Roberto Bertuol, presidente della Camera penale che ha riportato la «protesta contro l’introduzione di norme processuali che iniquamente ed inammissibilmente limitano il potere di impugnazione del difensore» e il presidente del tribunale dei minori di Trento, Giuseppe Spadaro.
l'incontro formativo
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