i dati
lunedì 25 Novembre, 2024
di Redazione
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Provincia autonoma di Trento rinnova il proprio impegno nel contrastare ogni forma di abuso e nell’offrire sostegno concreto a tutte le donne vittime di violenza. Il Report “I numeri della violenza contro le donne in Trentino” offre un’analisi dettagliata del fenomeno attraverso i dati riferiti al 2023 e raccolti grazie alla collaborazione tra Ispat, Procure, Forze dell’Ordine, Polizia locale, APSS, APAPI e servizi antiviolenza, sotto il coordinamento della cabina di regia istituita per monitorare e affrontare il fenomeno.
I dati, presentati oggi nell’ambito del convegno promosso dalla Provincia con tutti i soggetti del territorio, permettono di tracciare un quadro oggettivo e utile per indirizzare le politiche di prevenzione e intervento, rafforzando il lavoro di rete tra istituzioni e servizi.
Denunce e ammonimenti
Nel 2023, le denunce sono state 477, con un aumento del 3,0% rispetto al 2022, mentre i procedimenti di ammonimento sono scesi a 139, segnando un calo del 27,6%. Complessivamente, il totale di denunce e ammonimenti è stato di 616, in leggera flessione (-6,0%) rispetto all’anno precedente.
La flessione nei procedimenti di ammonimento è attribuita al maggiore ricorso al Codice Rosso, che attiva il procedimento penale in modo prioritario, evitando sovrapposizioni con l’iter amministrativo.
Nel 72,8% delle denunce e nel 93,5% degli ammonimenti, il presunto autore è un uomo proveniente dalla rete relazionale o lavorativa più vicina alla vittima, a conferma della natura domestica e affettiva della maggior parte dei casi.
Violazioni degli obblighi familiari
Nel 2023 sono state registrate 360 segnalazioni per violazione degli obblighi familiari ai sensi degli articoli 570 e 570 bis del codice penale. Di queste, 241 sono state trasmesse alla Procura di Trento (+1,7% rispetto al 2022) e 119 alla Procura di Rovereto (+6,3%). Tali dati riflettono un leggero aumento rispetto agli anni precedenti, dopo una flessione significativa registrata nel 2021 e nel 2022.
Servizi residenziali per donne vittime di violenza
Nel 2023, 91 donne sono state accolte nei servizi residenziali del territorio, tra cui case rifugio, comunità madre-bambino e soluzioni di abitare accompagnato. A queste si aggiungono 13 donne ospitate tramite il Progetto Emergenza in strutture alberghiere e 9 trasferite in strutture fuori provincia. Tra le donne accolte, il 59,4% rientra nella fascia d’età 25-44 anni, con un basso livello di istruzione (31,9% ha solo la licenza media inferiore) e una percentuale significativa di non occupate (37,4%).
Le principali forme di violenza denunciate da queste donne sono quella psicologica (87,9%), fisica (84,6%) ed economica (48,4%).
Servizi non residenziali
Nel 2023, 445 donne si sono rivolte ai servizi non residenziali, segnando un aumento del 23,6% rispetto all’anno precedente. Queste donne sono mediamente più mature rispetto alle utenti dei servizi residenziali: il 52,8% ha tra i 35 e i 54 anni, e l’80,2% possiede almeno un diploma. Inoltre, il 65,8% di loro risulta occupata, indicando una maggiore stabilità economica. Anche in questo caso, la violenza psicologica è predominante (76.9%), mentre rispetto ai servizi residenziali, meno frequenti sono le donne che dichiarano di aver subito violenza fisica (48,1%) ed economica (15,7%).
Accessi al pronto soccorso e consultori
Nel 2023, il Pronto Soccorso ha registrato 478 accessi legati alla violenza contro le donne, di questi 196 accessi sono riconducibili a episodi di violenza domestica, mentre 282 sono gli accessi per violenza non domestica. Gli accessi quindi sono in aumento dopo il calo del 2020 legato al Covid e maggiormente legati alla violenza non domestica (59%) rispetto che domestica (41%) (l’unica eccezione nella proporzione era stato l’anno del Covid). I consultori hanno fornito supporto psicologico e sociale a 95 donne vittime di violenza, con un aumento del 9,2% rispetto al 2022, lavorando a stretto contatto con i servizi antiviolenza per favorire percorsi di fuoriuscita dal ciclo della violenza.
Centri per uomini autori di violenza
Un altro tassello fondamentale nella lotta alla violenza di genere è rappresentato dai centri per uomini autori di violenza, che lavorano per la rieducazione e il cambiamento dei comportamenti abusanti. Nel 2023, 46 uomini hanno intrapreso un percorso volontario o su indicazione giudiziaria presso tali centri.
Assegno di autodeterminazione
Tra le misure volte a supportare le donne vittime di violenza, l’assegno di autodeterminazione rappresenta uno strumento essenziale per favorire l’emancipazione e il percorso verso l’indipendenza. Questo intervento economico consente di coprire spese essenziali per ricostruire una vita autonoma, offrendo un aiuto concreto alle donne che decidono di allontanarsi da contesti violenti. E’ stato introdotto dalla Giunta provinciale nel 2021, erogato dall’aprile 2022: nel 2022 sono stati erogati 52 assegni per 215.000 euro complessivi, mentre nel 2023 74 assegni per un importo complessivo di 308.000 euro. La concessione dell’assegno non è uniforme sul territorio trentino. Nei seguenti territori infatti non è stata presentata alcuna domanda nel 2023: Comun General de Fascia, Comunità della Paganella, Comunità della Val di Sole, Comunità della Valle dei Laghi, Comunità di Primiero, Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri.
Femminicidi in Trentino
2020: 1 vittima a Frassilongo, il 29 dicembre
2021: 1 vittima a Cortesano di Trento, il 22 febbraio
2022: 1 vittima a Castello-Molina di Fiemme, il 29 marzo
2023: 2 vittime, una a Noriglio di Rovereto, il 28 luglio, e una a Rovereto, il 6 agosto
2024: 1 vittima a Montalbiano di Valfloriana, 11 gennaio
la sentenza
di Redazione
I giudici popolari hanno riconosciuto il 31enne colpevole di tutti reati contestati dalle pm: omicidio volontario con tre aggravanti (aver ucciso la convivente, con premeditazione e per aver agito con crudeltà), interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere con l’aggravante di averlo commesso per coprire l’omicidio