i dati

sabato 15 Marzo, 2025

Violenza sessuale: in Trentino sessanta casi all’anno di molestie. Sono uno in settimana

di

I dati raccolti dal centro anticrimine del Ministero dell’Interno. Analizzati tre reati sentinella: molestie, stalking e maltrattamenti contro familiari
Violenza (Foto LaPresse)

Vederli numerati, tutti in fila, fa impressione. Negli ultimi tre anni, nella sola provincia di Trento, ci sono stati sessanta casi di violenza sessuale all’anno, ogni anno. Vale a dire più di uno a settimana: 62 nel 2022, 66 nel 2023, 60 nel 2024. Tanti, troppi, anche facendo un confronto puramente statistico con il resto d’Italia, naturalmente fatta la tara rispetto agli abitanti. Che pone la regione Trentino — Alto Adige (in questo caso i dati non sono scorporati da Bolzano) al secondo posto per incidenza di questo tipo di reato a livello italiano: 14,95 denunce ogni mille abitanti, appena sotto alle 15,36 dell’Emilia Romagna (dove pesano le tante che arrivano dalle località balneari durante il periodo estivo: la provincia di Rimini guida infatti storicamente la triste classifica a livello italiano.
I dati sono stati raccolti dal centro anticrimine del Ministero dell’Interno nel report che viene pubblicato in occasione dell’8 marzo (o nei giorni successivi) per fotografare la situazione, a livello italiano, della violenze di genere.
Per questo sono stati analizzati tre reati definiti «sentinella», quelli che vedono, in stragrande maggioranza, le donne proprio come vittima. C’è la violenza sessuale, ma ci sono anche gli atti persecutori, il reato più noto come stalking.
La tendenza, a livello italiano, è di un netto aumento: cinquemila denunce in più, pari a un quarto delle 20 mila arrivate nell’ultimo anno, nel giro di un quinquennio. In Trentino, però, il dato è stabile, anzi in leggero calo, rispetto agli anni precedenti: sono state 128 le denunce nel 2022, 130 nel 2023, 115 nel 2024. Il reato è denunciato con maggior frequenza nelle regioni del sud, mentre il Trentino — Alto Adige figura sotto la media a livello italiano (con 28,16 denunce ogni mille abitanti, mentre la media nazionale è di 33,64). Ma, allo stesso tempo, è la più alta nell’area del Nord Est.
Le luci e le ombre del report curato dal ministero dell’interno, con i dati arrivati anche dalla questura di Trento sono ben visibili nel terzo reato individuato come «sentinella»: quello di maltrattamenti contro familiari e conviventi. Anche in questo caso, i numeri sono stabili o in leggera flessione in provincia: 158 le denunce nel 2022, 136 nel 2023, 133 nel 2024. In questo caso, però, il Trentino — Alto Adige è in fondo alle classifica delle denunce: 33,84 le denunce ogni mille abitanti, mentre la media italiana è di 36,41. Campania, Sicilia e Lazio, mentre il Trentino — Alto Adige è terzultimo, seguito da Sardegna e Molise. Anche in questo caso, il trend a livello nazionale è votato a un deciso aumento, con un balzo in «periodo Covid»: in cinque anni, dal 2019 al 2024, le denunce , in Italia, sono passate da 20.850 a 27.962.
C’è, però, un aspetto da sottolineare, quando si guarda il dato regionale. Gli episodi, almeno quelli degli ultimi tre anni, commessi in provincia di Bolzano, pesano molto di più di quelli del Trentino. In Alto Adige, infatti, l’aumento è evidente e nonostante la popolazione sovrapponibile le denunce in tutti i «reati sentinella» sono più numerose: le violenze sessuali in Sudtirolo superano di un terzo quelle del Trentino (87 le denunce nel 2022, 86 quelle nel 2023, 96 quelle del 2024). Nell’ultimo anno, inoltre, sono state presentate 179 denunce per atti persecutori, anche in questo molte di più di quelle del Trentino, con un aumento del 72% in in due anni, mentre in provincia di Trento c’è un calo del 10%. Quanto ai maltrattamenti in famiglia, sono quasi il doppio: 220 le denunce nel corso dell’ultimo anno.
C’è, però, un altro reato che in Trentino è in significativo aumento: è la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il cosiddetto (benché il termine sia improprio «revange porn»): dalle nove denunce del 2022 si è passati alle 10 del 2023 e alle ben 24 del 2024. Un reato che coinvolge soprattutto giovanissimi.
Sia nel 2023 che nel 2014 c’è stata una lesione grave (lo «sfregio al viso», sempre correlato alla violenza del genere). In aumento, infine, la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o dell’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, che colpiscono perlopiù persone violente con il proprio partner: 53 i casi nel 2024, erano stati 30 nel 2023 e 38 nel 2022.