economia
mercoledì 13 Novembre, 2024
di Simone Casciano e Francesco Terreri
Gli 8.000 viticoltori trentini hanno ricevuto quest’anno remunerazioni tra il 5 e il 10% più elevate del 2023.
I dati
Secondo i dati sulla vendita fiduciaria delle uve e graspati a prezzo aperto, pubblicati dalla Camera di commercio, il totale del liquidato 2024 sui prodotti della vendemmia 2023 vede lo Chardonnay pagato tra un minimo di 84 euro al quintale, +5% rispetto agli 80 euro dell’anno scorso, e un massimo di 130 euro, l’8% in più dell’anno precedente. Se guardiamo al Pinot Grigio siamo tra 79 e 126 euro, il 5% in più dei valori 2023 che erano tra 75 e 120 euro al quintale. Col Trento Doc poi si vola: le remunerazioni di quest’anno, concluse con il saldo del 24 settembre, vanno da 140 a 220 euro al quintale, rispetto alla forbice 130-200 euro al quintale dell’anno scorso, con incrementi tra il 7 e il 10%. I rossi sono più stabili: il Teroldego Rotaliano è fermo a 80-130 euro, come nel 2023, il Merlot va da 50 euro minimo a 80 euro massimo, come l’anno precedente. Qualche ritocco all’insù c’è però anche qui: il Lagrein sale dalla forbice 70-120 euro al quintale a quella odierna 80-130 euro. Nonostante risultati di mercato non proprio brillanti per i vini rossi, le remunerazioni dei produttori tengono.
Non sembra essere così dappertutto però.
Il caso Mezzacorona
Non sembra questo il caso della Cantina Mezzacorona dove alcuni soci hanno sollevato il caso del costo dei conferimenti, tanto che in zona nei giorni scorsi sono apparse scritte contro la dirigenza della cantina. E a guardare i dati qualcosa sta succedendo. Sono state prese in considerazione le tre qualità per cui c’è più raccolta di quintali: Pinot Grigio, Teroldego e Chardonnay. Il Teroldego Doc veniva pagato 132,30 euro al quintale nella vendemmia 2021, per poi calare a 103,95 nel 2022 e precipitare a 81,90 nell’ultima vendemmia. Il Teroldego collina è passato in due anni da 92,40 euro a 60,90, mentre il Teroldego da 67,20 a 39,90. Il momento di difficoltà dei rossi è noto, ma il calo dei prezzi colpisce anche le varietà dei bianchi nei pagamenti di Mezzacorona. Il Pinot Grigio Doc è calato dai 150,15 euro al quintale della vendemmia 2021 ai 116,55 di quella attuale e un anno fa era pagato 134,40. Discorso simile per il Pinot Grigio passato da 58,80 (2021) a 42 euro. Lo Chardonnay Doc era pagato 120 euro al quintale nel 2021, è rimasto quasi stabile a 118 nel 2022, prima di calare fino a 100 nell’ultima vendemmia. Un calo che si vede anche nello Chardonnay passato da 40 euro al quintale a 30 euro nel giro di due anni. Risalta anche il confronto con la vicina Rotaliana, cantina di Mezzolombardo. Qui il Teroldego doc è pagato 153,78 euro al quintale (contro gli 81 di Mezzacorona), il Pinot Grigio doc 162,89 (contro 116,55) e lo Chardonnay doc 155, 61 euro (contro i 100). La disparità si fa sentire anche sulle varietà non doc e forse aiuta a spiegare il malumore di alcuni conferitori.