Lo spettacolo
sabato 25 Novembre, 2023
di Elisa Egidio
Trasformare in azione, attraverso la musica, il silenzio che avvolge le donne vittime di violenza. Alla vigilia del 25 novembre, è andato in scena, nella sala Polivalente Demattè di Ravina, lo spettacolo «Voce al silenzio», per iniziativa dei coordinamenti donne di Cgil del Trentino e Spi del Trentino con Auser. I Barabàn, musicisti, cantanti e attori con una vocazione per l’impegno sociale, hanno dato vita a una performance che intreccia diversi stili e linguaggi: brani della tradizione popolare, canzoni di Fabrizio De Andrè, poesie di Alda Merini e testi dei giornalisti Concita De Gregorio, Serena Dandini e Riccardo Iacona. Fuori dagli schemi l’esordio con un brano tratto da Se questi sono uomini di Riccardo Iacona, una voce maschile che ha contribuito a rompere il silenzio intorno alla violenza di genere. A seguire, la poesia Sono nata il 21 a primavera di Alda Merini, musicata da Giovanni Mudi.
«Rumore vuol dire parlare, non stare zitti, soprattutto per le donne, vuol dire non tacere davanti ai soprusi, anche quelli più piccoli. Ecco perché voce al silenzio: perché bisogna denunciare», ha detto Aurelio Citelli dei Barabàn. Uno spettacolo che mette in dialogo gli autori contemporanei con geni visionari che avevano già raccontato, con largo anticipo, le cronache di oggi. Tra questi, «De Andrè, che ha scritto tante canzoni sulle donne e Alda Merini, che è un po’ rappresentativa della sua poetica. La cosa singolare è che in questi giorni, mentre stiamo facendo questo concerto, escono dalle letture di questi brani le storie che sentiamo oggi in televisione. Ci sono tantissimi richiami alle stesse problematiche di oggi: la donna che non può essere più brava dell’uomo, che non può arrivare prima dell’uomo e il maschio che non sopporta la sua libertà», ha aggiunto Aurelio Citelli. «Vogliamo che il 25 sia non solo una giornata di rito, ma sia un momento di riflessione e culturale», ha commentato Claudia Loro, segretaria generale della Spi Cgil del Trentino.
Un’occasione per ribadire l’importanza dell’educazione alle relazioni di genere nelle scuole, progetto “annullato dalla giunta Fugatti, che noi chiediamo a gran voce venga ripristinato”, ha rilanciato Loro. Contro la violenza di genere, un fenomeno trasversale alle donne di tutte le età, nazionalità e appartenenze sociali, serve dunque “una nuova cultura, contro gli stereotipi, di parità e accettazione delle differenze”. Tra le iniziative di Cgil e Spi, “un progetto di raccolta fondi nei luoghi di lavoro, ma anche su libera adesione, rispetto al fondo La violenza non è un destino, già istituito in Trentino, e al centro antiviolenza”. Un’iniziativa “per aiutare le donne che vogliono uscire da un percorso di violenza ad essere autonome”.