Il ricordo

sabato 16 Settembre, 2023

Volley, Alessandro Bristot e la dedica al fratello morto a 18 anni: «A Davide dedicai l’Europeo»

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Classe 2005, lo schiacciatore di Belluno entra a far parte della rosa under19 dell'Itas: «Magari arriverà qualche convocazione in prima squadra»

Una delle peculiarità della preparazione pre-season di Trentino Volley è che la squadra può già iniziare gli allenamenti sei contro sei grazie al suo settore giovanile.
Nonostante ci siano infatti più giocatori ancora impegnati con le rispettive nazionali, mister Fabio Soli può contare sul prezioso apporto dei giovani del vivaio. Tra loro c’è anche Alessandro Bristot. Classe 2005, bellunese di nascita, ormai è già un volto noto a Trento dove è arrivato nel 2018. Non aveva ancora 14 anni ma tirava già i primi colpi sottorete sotto l’ala protettiva di papà Paolo, una carriera da palleggiatore in serie A, ora responsabile del settore giovanile a Belluno. L’allora selezionatore di Trentino Volley Matteo Zingaro gli propose un provino. «Sono venuto in Bondone a fare un allenamento di prova – ricorda Alessandro – Avevo l’opportunità di scegliere tra Trento e Treviso, ma non ho avuto dubbi. Fino alla terza media giocavo anche a calcio, poi ho seguito quella che era la passione di famiglia, visto che oltre a papà anche mio fratello maggiore Davide giocava a pallavolo». A Davide, scomparso all’improvviso nel sonno a soli 18 anni, Alessandro ha dedicato la vittoria agli Europei conquistata con l’under18 nel luglio 2022, a un anno esatto dal terribile lutto. Alessandro è alto 194 cm e da subito ha scelto di fare lo schiacciatore «perché mi è venuto naturale, mi è sempre piaciuto attaccare». Nonostante l’altezza media degli schiacciatori oggi sia più alta, Bristot è dotato di una notevole elevazione e vanta un servizio micidiale, che ha avuto modo di mostrare già nella stagione 2020/21 quando giocò nel campionato di A3 e Alessandro, seppur giovanissimo per la categoria, fu aggregato in pianta stabile alla squadra, ricavandosi anche discreti spazi. Un giocatore che fa della completezza, della buona gestione della palla e dell’esplosività i suoi punti forte. Nonostante i 18 anni appena, è già molto consapevole: «Battuta e attacco sono i miei cavalli di battaglia, devo invece migliorare in ricezione. Da questa esperienza con Soli, mi aspetto una crescita fisica e tecnica. Anche lo scorso anno avevo partecipato al pre-season della prima squadra ma era stato diverso: arrivavo da un mese fermo, ero decisamente più riposato e tranquillo». Quest’anno invece Bristot ha vissuto un’intensa estate con la nazionale under19: nemmeno il tempo di chiudere il campionato di serie B col club che è partito per il Portogallo per un torneo di preparazione, poi le Olimpiadi giovanili in Slovenia, che l’Italia ha chiuso al secondo posto. Infine il mondiale Under19 in Argentina. «Siamo arrivati settimi – racconta – tutt’altro che una soddisfazione, considerato anche che arrivavamo dall’argento di Maribor e speravamo in un riscatto. Invece siamo arrivati scarichi e il fuso orario ha fatto il resto. Ma sono soddisfatto della mia estate, è stata molto motivante e mi ha fatto ripartire con un piede diverso». Rientrato in Italia infatti, tempo una settimana e Alessandro Bristot è tornato in palestra, stavolta agli ordini di mister Fabio Soli: «È tutto nuovo con lui, ci stiamo ancora conoscendo, ma è molto comprensivo e ci aiuta. Sono orgoglioso di poter dare una mano alla prima squadra». L’8 ottobre inizierà anche un nuovo campionato con UniTrento Volley. Gioca in questa squadra anche se in realtà frequenta ancora le superiori (studia ragioneria a Trento) e in futuro gli piacerebbe proseguire gli studi anche se non ha ancora pensato che indirizzo scegliere. «All’inizio era difficile conciliare scuola e allenamenti, ma ho preso il ritmo. Siamo un bellissimo gruppo, che è stato praticamente riconfermato rispetto allo scorso anno. Il campionato di serie B, a cui Trentino Volley prende parte con l’Under19 di mister Francesco Conci, è molto competitivo, con giocatori più esperti di noi tecnicamente, anche se meno fisici. Sicuramente io continuerò la preparazione con la prima squadra fino al 15 ottobre, quando rientreranno tutti i nazionali. Poi, chissà, magari arriverà qualche convocazione durante l’anno». Alessandro ha già vissuto l’emozione di una panchina in Superlega: nell’aprile 2022, in occasione delle semifinali playoff contro Civitanova, fu convocato come secondo libero. Non entrò in campo ma fu comunque un’emozione, il più giovane della storia della società, record strappato a Simone Giannelli. «Sono solo statistiche ma sicuramente di buon auspicio, visto che ho scelto Trento anche per questo: sogno di giocare in Superlega e so che questa società è unica in Italia per la sua gestione delle giovanili, sia per come lavorano che per l’opportunità di sentirsi tanto vicini alla Superlega. Ho rifiutato esperienze anche in serie maggiori per inseguire il mio sogno qui». Un ambiente ambizioso eppure accogliente: «Il mio idolo è Matey Kaziyski, e l’anno scorso ho giocato un mese fianco a fianco con lui. È fonte di ispirazione, unico al mondo. Qui ci sono i giocatori più forti eppure ti trattano come da amico, ti consigliano e aiutano in campo». E fuori dal campo, che passioni ha Alessandro Bristot? «Tra studio e pallavolo non resta molto tempo, ma da papà ho preso anche la passione dei motori, le macchine da corsa in particolare. Non ho ancora la patente ma ci piace andare insieme a vedere le gare. In Formula1 ovviamente tifo Ferrari».