L'intervista
martedì 11 Giugno, 2024
di Alessio Kaisermann
«Missione compiuta!». Così commenta il nuovo titolo di Campione europeo di Mezza Maratona, Yeman Crippa, mentre il treno lo riporta verso casa, a Trento. Domenica mattina il portacolori trentino, nato in Etiopia 28 anni fa, s’è messo l’oro al collo alla fine dei 21 km corsi fra l’affascinante cuore intriso di storia della Capitale e il lungo Tevere, per chiudere – come ha detto lui – «con 400 metri emozionantissimi, sulla pista dello stadio Olimpico» e far esplodere di gioia l’Italia tutta che in questa competizione europea sta davvero facendo incetta di medaglie e di ori.
«È stato bellissimo – ha detto – è andata come volevo seppur con una fatica che non avevo programmato».
Fatica? Scusi ma dalla tv lei sembrava ne avesse anche di più.
«Diciamo che mi piace camuffare e mostrarmi sempre il più fresco possibile ma devo confessare che invece un po’ in difficoltà ci sono andato».
Motivo?
«L’umidità mi ha messo alla prova. Seppur fossero le nove del mattino, a Roma c’è già un clima estivo e questo mi ha costretto a dosare bene le energie».
Qual’era la sua strategia?
«Mi ero messo in testa di provare a staccare il gruppo dopo il 15esimo chilometro, c’ho provato ma gli avversari non mollavano. Ho visto che resistevano ed allora ho mantenuto il ritmo di testa ed ho atteso l’ingresso sulla pista dell’Olimpico per dare l’affondo finale».
Avendola vista gestire così la gara, però, vien da pensare che la Maratona sia proprio alla sua portata.
«Sto lavorando per questo, le sensazioni sono buone. Il quarto posto a Siviglia e il nuovo record italiano (2h06’06”, ndr) mi stanno dicendo di essere sulla strada giusta».
Lecito pensare in grande per Parigi?
«Quel che posso dire è che ci voglio arrivare in condizioni perfette. Ne parlo costantemente con il mio allenatore (l’ex mezzofondista delle Fiamme Azzurre Massimo Pegoretti, ndr) e siamo convinti che per arrivare al meglio alla Maratona olimpica devo metterne nelle gambe almeno 4 o 5. Voglio diventare un maratoneta assoluto».
La determinazione non le manche di certo; obiettivi?
«A Parigi voglio che si parli di me. I primi giorni di maggio sono andato lungo quello che sarà il percorso della 42 km olimpica per studiarlo al meglio. Voglio conoscere ogni dettaglio di un tracciato che sarà molto difficile. Anche per questo ho rinunciato a correre i 10.000 di questo europeo».
Si allenerà in Trentino?
«Fino al 20 giugno stacco un po’, poi andrò in Sestriere e poi perfezionerò tutto in val Rendena».
Senta… ma nel tempo libero?
«Poche cose: amici, qualche birra e la fidanzata. Non voglio deconcentrarmi troppo. Parigi mi attende e voglio essere al top».