La storia

domenica 6 Aprile, 2025

Zambana, la scommessa di Giulio Bonadiman: nasce «Isidoro» la birra fatta con gli asparagi

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L'ex perito edile lavora la campagna da quando aveva 8 anni: «Vedrò in futuro se commercializzarla»

Si chiama Giulio Bonadiman, ha 57 anni, è un agricoltore di Zambana e da quest’anno produce la «Isidoro», una birra realizzata con il prodotto simbolo del territorio: l’asparago. Un’idea nata dalla volontà di offrire ad amici e parenti, e più in generale alla popolazione, un prodotto differente, non comune, capace di attirare la curiosità e l’attenzione delle persone, le stesse che una volta assaggiata la birra hanno accolto con stupore e soddisfazione il suo sapore.
«È stata una scommessa che ho provato a realizzare a partire dallo scorso anno – spiega Bonadiman –. Mi sembrava una buona idea perché si tratta di un prodotto a cui nessuno aveva mai pensato, così, dopo aver conservato gli asparagi, grazie all’aiuto di un birrificio ho ideato questa nuova birra». Una birra che, appunto, ha attirato l’interesse di diverse persone: «Dato che era la prima volta che veniva prodotta, ho fatto preparare duecento bottiglie. Non sapevo come le persone avrebbero potuto reagire e se questo tipo di birra sarebbe piaciuta. Devo ammettere – spiega con il sorriso l’agricoltore – che ho ricevuto diversi complimenti, è una bevanda che secondo diverse persone ha un buon gusto. Se le cose vanno avanti nel modo giusto vorrei produrre più bottiglie per il prossimo anno». L’obiettivo, visto il successo riscontrato, è quello di preparare un totale di cinquecento birre, realizzandone quindi più del doppio di quelle prodotte quest’anno.
La birra, però, non è l’unica delizia che Bonadiman produce. Realizza anche la crema di asparagi, asparagi in agrodolce, in salamoia. «Voglio continuare a sperimentare – prosegue –. Sono fatto così, mi piace cercare di scoprire sempre cose nuove».

Un’operazione che Bonadiman porta avanti anche grazie alla grande passione che prova verso il proprio mestiere, una passione trasmessa direttamente dalla propria famiglia e che lo ha condotto – dopo 21 anni durante i quali ha lavorato come perito edile – a diventare agricoltore. «Avevo otto anni e mio padre propose di piantare gli asparagi – afferma –. Oggi, 49 anni dopo, non ho ancora smesso di coltivarli. Mia mamma faceva diverse cose con questo prodotto, che qui è di casa. Grazie al mio lavoro ad oggi coltivo anche mele ed uva. Quello dell’agricoltore credo sia ancora un mestiere dignitoso e di qualità in cui il lavoratore può sentirsi libero, poi è sempre all’aria aperta».

Una vera e propria passione, quindi, che Bonadiman ha trasmesso anche al figlio, il quale sta ora frequentando l’agraria di San Michele all’Adige. Commercializzare la birra in futuro e renderla un simbolo di Terre d’Adige? «Non lo so, vediamo. Bisogna andare avanti passo dopo passo, poi vedremo quello che succederà. Nel frattempo continuiamo a sperimentare e a cercare di sorprendere le persone. Vedremo se continuerà a piacere e come continuerà ad essere accolta dalla popolazione. Continuerò con l’obiettivo di offrire la possibilità di gustare gli asparagi in modi differenti rispetto a quelle tradizionali».