Insetti
lunedì 24 Luglio, 2023
di Redazione
Stanno proseguendo le attività di monitoraggio e ricerca a lungo termine di zanzare e zecche in Trentino. A causa del caldo, dell’elevata umidità e della formazione di ristagni d’acqua, questo periodo estivo appare particolarmente favorevole alla proliferazione di questi artropodi di interesse sanitario.
Il monitoraggio effettuato dalla Fondazione Mach riguarda le specie aliene invasive (zanzara tigre, coreana e giapponese) e la specie autoctona Culex pipiens (zanzara comune) che sono ritenute importanti dal punto di vista sanitario poiché in grado di trasmettere malattie emergenti come la febbre del Nilo Occidentale (West Nile virus), Dengue, Zika e Chikungunya.
A partire dalla metà di aprile 2023 il gruppo di ricerca di ecologia applicata del Centro Ricerca e Innovazione FEM ha iniziato il campionamento delle zanzare in due zone della provincia di Trento già monitorate da lungo tempo. La prima è localizzata nella zona dell’alto Garda, nei comuni di Arco e Riva del Garda, dove sono attive 6 trappole per la cattura di adulti. Il monitoraggio di questa area è iniziato nel 2008. La seconda zona comprende i comuni di Telve, Castel Ivano, Pergine in Valsugana, ai quali si aggiunge la collina est del comune di Trento e l’interporto doganale di Trento (considerato un possibile punto d’ingresso di altre specie invasive), per un totale di 5 trappole. Da quest’anno, FEM in collaborazione con gli studenti del percorso Gestione Ambiente e Territorio del Centro Istruzione e Formazione della Fondazione Mach, effettuerà nel corso dell’anno due campionamenti di focolai larvali di zanzara con identificazione degli individui sfarfallati. La ricerca larvale verrà effettuata in potenziali focolai di sviluppo (es: tombini, bidoni ecc.) soprattutto nei comuni con assenza di segnalazioni al fine di aggiornare la mappa di distribuzione nel territorio della Provincia di Trento.
Zecche sotto la lente
Per quanto riguarda l’attività di ricerca e monitoraggio sulle zecche, queste si focalizzano soprattutto sulla zecca dei boschi, Ixodes ricinus, che riprende la sua attività dopo la diapausa invernale non appena le temperature permangono sopra i 7-10 °C, ma le temperature possono anche essere inferiori nei versanti più caldi. In genere da maggio a metà giugno le zecche presentano un picco di abbondanza nel nostro territorio per cui si richiede una maggiore attenzione quando ci si reca in ambienti con vegetazione cespugliosa e aree boschive dal fondovalle ai 1200-1400 m.
Un sito dedicato ai cittadini
I cittadini possono visitare il sito web: https://vettoritrentino.it/ dove troveranno i risultati delle attività svolte, il materiale informativo di supporto e la mappa interattiva con l’andamento in tempo reale dei monitoraggi (per ora solo relativi alle zanzare) svolti sul territorio.