L'editoriale
di Marika Damaggio
Giorgia Meloni è ormai elevata a femminista perché ha lasciato il compagno molesto. Della sua agenda poco conta. Eppure parliamo di un esecutivo conservatore che della tutela dei diritti delle donne, della prevenzione della violenza di genere, del superamento delle radici del patriarcato e della redistribuzione dei carichi di cura non si occupa e non s’è occupato. La sua emancipazione sul piano personale non viene tradotta in discorso politico, resta una sorta di eccezionalismo personale
L'editoriale
di Simone Casalini
Un gigantesco sversamento di false notizie sta inquinando il mondo dell’informazione. A pochi giorni dall’attacco sanguinoso di Hamas e dalla replica sanguinosa di Israele abbiamo assistito alla creazione di falsità con la patente di verità parallele. L’Unione europea ha chiesto ufficialmente a Meta (Facebook, Instagram e Threads) e a X (ex Twitter) di rimuovere i milioni di post con falsi contenuti
L'editoriale
di Lorenzo Ciola
Nei giorni scorsi, l’attuale presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottoscritto con il primo ministro Edi Rama l’intesa per realizzare «due strutture di ingresso e accoglienza temporanea degli immigrati salvati in mare». Gli aspetti su cui riflettere dovrebbero partire da una considerazione che lascia delle ombre sulle capacità del nostro Paese e dell’Europa nella gestione dei flussi di umanità che attraversano il Mediterraneo
L'editoriale
di Fabio Gobbato, Direttore di salto.bz
Elezioni in Alto Adige: avere un buon risultato personale, per il presidente uscente non sarà sufficiente. Negli ultimi anni la maggioranza del gruppo consigliare Svp ha remato contro. Decisive le conferme di Alfreider e Schuler
L'editoriale
di Simone Casalini
Nella chiusura della campagna elettorale di Lega e di FdI c’è uno dei leit motiv che ha attraversato la campagna elettorale. Ossia il primato nel voto che sarà forgiato nelle urne oggi che, evidentemente, il centrodestra (autonomista) ritiene essere il cuore della partita
L'editoriale
di Marika Damaggio
Il linguaggio degli stupratori di Palermo dice tutto. La vittima è così deumanizzata e resa inerme, con i corpi e con le parole. Tuttavia, il lessico animale e la scelta di definirlo «branco» porta lontani rispetto a una possibile soluzione. Dalla deumanizzazione – della vittima ma anche degli abuser – è necessario riumanizzare per guardare in faccia le responsabilità sistemiche, sociali e culturali
L'editoriale
di Marika Damaggio
L'estensione a luglio del servizio fa discutere e non poco. Esiste però un tema: garantire un servizio pubblico universale, economicamente accessibile, che tuteli i diritti delle bambine e dei bambini in modo equo e al tempo stesso risponda ai bisogni di conciliazione
L'editoriale
di Simone Casalini
L’incertezza, di regole e giuridica, conduce inevitabilmente ad una radicalizzazione delle posizioni (a difesa o offesa delle specie coinvolte) e alla depressione del buonsenso con cui si può (poteva?) individuare un punto di equilibrio
L'editoriale
di Elena Tonezzer
Il recente dibattito e i precedenti: Antonio Tambosi nel 1893 criticò la legislazione austriaca che vietava di impiegare i bambini sotto i 12 anni e di farne lavorare più di 10 ai ragazzini; lo sciopero dei pellettieri di Rovereto del 1897 per la riduzione dell'orario di lavoro; la protesta dei muratori che rivendicavano le 10 ore di lavoro; le 11 ore di dell'istituto bacologico