L'editoriale
di Simone Casalini
Nella chiusura della campagna elettorale di Lega e di FdI c’è uno dei leit motiv che ha attraversato la campagna elettorale. Ossia il primato nel voto che sarà forgiato nelle urne oggi che, evidentemente, il centrodestra (autonomista) ritiene essere il cuore della partita
L'editoriale
di Marika Damaggio
Il linguaggio degli stupratori di Palermo dice tutto. La vittima è così deumanizzata e resa inerme, con i corpi e con le parole. Tuttavia, il lessico animale e la scelta di definirlo «branco» porta lontani rispetto a una possibile soluzione. Dalla deumanizzazione – della vittima ma anche degli abuser – è necessario riumanizzare per guardare in faccia le responsabilità sistemiche, sociali e culturali
L'editoriale
di Marika Damaggio
L'estensione a luglio del servizio fa discutere e non poco. Esiste però un tema: garantire un servizio pubblico universale, economicamente accessibile, che tuteli i diritti delle bambine e dei bambini in modo equo e al tempo stesso risponda ai bisogni di conciliazione
L'editoriale
di Simone Casalini
L’incertezza, di regole e giuridica, conduce inevitabilmente ad una radicalizzazione delle posizioni (a difesa o offesa delle specie coinvolte) e alla depressione del buonsenso con cui si può (poteva?) individuare un punto di equilibrio
L'editoriale
di Elena Tonezzer
Il recente dibattito e i precedenti: Antonio Tambosi nel 1893 criticò la legislazione austriaca che vietava di impiegare i bambini sotto i 12 anni e di farne lavorare più di 10 ai ragazzini; lo sciopero dei pellettieri di Rovereto del 1897 per la riduzione dell'orario di lavoro; la protesta dei muratori che rivendicavano le 10 ore di lavoro; le 11 ore di dell'istituto bacologico
L'editoriale al T
di Viviana Sbardella*
I genitori si sono armati di avvocati nel cortile della scuola, i docenti si sono sentiti attaccati nella loro professionalità, la ragazza si è ritrovata tra questi due fuochi. L'intervento di Viviana Sbardella al T
L'editoriale
di Franco Rella
Il pensiero unico odia la dialettica. Anche l’uomo che ha un unico pensiero, che è confronto, talvolta scontro, odia la dialettica in cui non si designa un vincitore e un vinto, ma si giunge a progressive mediazioni che sono il cammino verso la coscienza di sé e verso la consapevolezza dell’altro
L'editoriale
di Simone Casalini
La conoscenza di Franco Rella si muoveva negli spazi infiniti tracciati da Diderot e che pochi, come lui, sapevano viaggiare. Il suo essere interprete di un pensiero nazionale o internazionale, non l’hanno mai disancorato dal suo territorio