Avventure acquatiche nel Rio Novella

Care amiche e cari amici della Giostra siete pronti a scoprire la val di Non che non ti aspetti? Dimenticatevi gli immensi filari di mele, dimenticatevi strade, case, auto e, insomma, tutto ciò che fa città e caos, perché questo fine settimana vi portiamo tra canyon e gole profondissime nel cuore della terra. Dove? Ma in val di Non? Si. Nei comuni di Dambel e di Novella si snoda per circa 3,5 chilometri il Parco Fluviale Novella, un percorso naturalistico creato dal torrente Novella che, in migliaia di anni, ha creato spettacolari canyon incisi nella roccia con stretti passaggi e pareti verticali (aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 15.30 con ultimo ingresso, senza prenotazione). Qui, si può camminare sospesi su passerelle metalliche e farsi condurre dalle emozioni che solo un luogo così misterioso può regalare. Il trekking è alla portata di tutti (no passeggini) e si può fare con l’ausilio di un’audioguida o un dépliant illustrato che raccontano le caratteristiche del posto, dalla flora alla fauna alla geologia. In alternativa con le guide si può visitare il parco dal basso in kayak o ancora con le guide alpine tuffarsi tra le pareti rocciose del torrente Novella lungo scivoli naturali tra vortici d’acqua e salti nel vuoto facendo canyoning. Il tutto per divertimento, sicuramente, ma anche per imparare qualcosa. Come avrete capito il filo conduttore del percorso è l’acqua, che ha un ruolo chiave sia per la natura che per l’uomo. L’incessante azione erosiva sulle rocce è, infatti, alla base della morfologia del territorio. Questa valle fluviale, dall’inconfondibile profilo a V, è caratterizzata da rocce facilmente erodibili che hanno lasciato il posto a una spettacolare forra con stretti passaggi e pareti verticali, incisa nelle rocce più resistenti. La geologia ci racconta che nel Parco Fluviale Novella sono presenti soprattutto rocce sedimentarie, ma scendendo sul greto del torrente Novella, non è raro trovare ciottoli di porfido (rocce vulcanica effusiva) e filladi (rocce metamorfiche). Guardando in su troverete le pareti della valle in parte rosse e in parte grigie: questo perché c’erano diverse concentrazioni di ossigeno nell’acqua marina nel periodo della formazione (quest’area era sommersa dal mare milioni di anni fa!). Più ossigeno associato alla parte rossa, meno ossigeno alla parte grigia. Guardando in basso, e dunque nella forra, troverete la dolomia. Questa roccia è più antica e risale a 200 milioni di anni fa. L’erosione della dolomia ha portato alla formazione della forra, ed è opera dell’azione dei fiumi sottoglaciali all’epoca delle ultime glaciazioni e del più recente passaggio impetuoso del torrente Novella. Il tutto, grazie all’acqua e al clima umido, si mescola a una flora verde, lussureggiante, quasi da foresta tropicale. La Flora del Parco Fluviale Novella, pur non comprendendo specie botaniche particolarmente rare, è davvero ricca di specie diverse (circa 200), grazie ai diversi microambienti pedoclimatici che caratterizzano il percorso. Si passa, infatti, da ambienti estremamente secchi e luminosi, ad ambienti umidi e ombrosi tipici delle forre. La bellezza di questo habitat ci fa davvero comprendere con evidenza la necessità della sua tutela, sia per permetterne il godimento alle future generazioni, sia in quanto ambiente perfetto anche per la fauna. Potevano mancare gli animali? Ovviamente no. L’habitat del torrente Novella è un luogo di approdo di diverse specie grazie all’orografia della zona, agli avvallamenti lasciati al proprio sviluppo selvaggio, ai nascondigli impenetrabili e alla presenza dell’acqua. Qui si possono trovare grandi ungulati (cervo, capriolo), volpi, scoiattoli, lepri, varie specie di uccelli, come la poiana. Sono moltissimi gli abitanti del parco, ma ciò non significa che il loro avvistamento sarà scontato!