Giornata Mondiale dell'Udito
domenica 3 Marzo, 2024
di Adele Oriana Orlando
Sono oltre sette milioni le persone in Italia che affrontano nella loro quotidianità i problemi uditivi. Un dato, questo, messo in luce dal Ministero della Salute in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito 2024, che si celebra domenica 3 marzo, affermando che: «È tempo di cambiare mentalità». La prevenzione, anche in questo campo, è la strada vincente per il futuro, se affiancata per l’appunto alla diagnosi precoce. Entrambi aspetti fondamentali per il benessere uditivo. Per l’occasione, come ogni anno, Udito Italia onlus ha organizzato dal 29 febbraio al 1°marzo la «Maratona dell’Udito» nella Sala della Regina, a Montecitorio. Si tratta di una manifestazione durante la quale si accende il confronto tra più addetti ai lavori, non esclusivamente medici o professionisti sanitari, ma con tutte quelle persone che hanno almeno un compito all’interno delle attività di prevenzione. Una maratona fatta di informazioni e scambio di opinioni alla quale erano presenti anche Domenico Spinella, audiometrista e membro del direttivo di Udito Italia Onlus e il dottor Giuseppe Nicolò Frau, direttore dell’unità operativa di otorinolaringoiatria all’ospedale di Rovereto.
La necessità di un cambio di mentalità
Il messaggio principale della campagna di prevenzione e screening sull’udito è quello di riuscire a «cambiare mentalità sul tema» per sopperire a una necessità che sembra pulsare continuamente. Una necessità di sensibilizzazione della popolazione verso la prevenzione e di adesione agli screening che, ha spiega il dottor Frau, i ricercatori dell’Oms hanno ripetuto continuamente durante l’ultimo convegno tenutosi a Las Palmas. «La disabilità uditiva è la più nascosta tra le disabilità – spiega il primario – però è la terza in ordine di importanza a livello globale. Il messaggio principale può essere declinato in vari modi, per esempio al tavolo di lavoro sulle professioni sanitarie, iniziando a coinvolgerle nella conoscenza di questo disturbo e nel segnalare ai pazienti che incontreranno l’importanza del controllo al pari di tutti gli altri. In questo modo cerchiamo di svincolare il concetto dell’età al tipo di disturbo, perché non è solo legato alle persone anziane, purtroppo coinvolge tutte le fasce d’età del neonato».
La prevenzione come garanzia di qualità della vita
L’importanza di prevenire, soprattutto attraverso gli screening, è legata alla garanzia di mantenere una buona qualità della vita per tutti: dai bambini a scuola, agli anziani, passando anche per la fascia media di popolazione che spesso sottovaluta questo aspetto. Come spiegato da Spinella, la possibilità di fare prevenzione e screening, aiuta a individuare le criticità e intervenire prima che ci sia un danno uditivo, una condizione perenne. Qualità della vita che Spinella ricorda essere fondamentale anche nella prevenzione dell’isolamento e del decadimento cognitivo. «L’isolamento non inizia solo con un deficit uditivo, ma inizia quando questo porta alla demenza – spiega Spinella – L’isolamento porta anche a una riduzione delle facoltà cognitive, quindi non solo non si sente più, ma non si capisce nemmeno più e diventa qualcosa di molto più severo. In questo caso non c’è più solo la parte uditiva da curare, ma un intero sistema cognitivo».
Un emendamento per il test dell’udito per il rinnovo della patente
La speranza del tavolo di lavoro che si è riunito tra fine febbraio e inizio marzo è che venga approvata entro il mese la proposta di emendamento da loro avanzata per inserire un test strumentale dell’udito nei rilasci e nei rinnovi delle patenti. Un test che possa verificare nel profondo la situazione di ogni persona, le frequenze che non vengono più percepite anche senza essere diventati sordi. Un esame più dettagliato, volto a disegnare una situazione puntuale dettagliata e non solo dividere chi sente da chi non sente. «Abbiamo fatto una proposta con un emendamento che inserisca all’interno del nuovo rilascio della patente anche un test strumentale per valutare la capacità uditiva di ogni cittadino, sottoponendolo a uno screening – spiega Spinella – Se uno sente bene, passa, se ha qualche problema uditivo, va valutato». Questo tipo di prevenzione ha una conseguenza diretta che è la sicurezza stradale e quella indiretta che invece riguarda la possibilità di fare uno screening esteso a una larga fetta di popolazione.
Moser e l’importanza dell’udito nello sport
Ospite di questa edizione anche Francesco Moser, campione trentino con una carriera dorata. «Moser ha fatto un parallelo con il ciclismo spiegando che per arrivare prima al traguardo, quando si è in prossimità di un punto, occorre fare lo scatto – racconta Spinella – Quindi anche per un discorso di salute, non sempre si può aspettare che altri spingano, a un certo punto occorre fare uno scatto. L’obiettivo in questo caso è uno scatto per riuscire a togliere di mezzo questo stigma, ma anche per darsi la possibilità di sapere se si ha un problema. Moser, su questo aspetto, ha ricordato che quando lui faceva le corse, l’orecchio gli serviva per sentire il gruppo che aveva dietro, che lo stava raggiungendo; oppure per sentire anche attraverso i rumori della strada quelle che potevano essere le difficoltà, o comunque per sentire i richiami di capitano e compagni». Anche nello sport, pare che inizi a esserci maggiore sensibilità alla prevenzione e agli screening nel settore. Spinella ha raccontato che le realtà sportive iniziano ad avvicinarsi con i propri atleti: «Ultimamente il testo dell’udito l’ho a un campione di windsurf e una campionessa di vela, perché le società hanno chiesto questo test preventivo».