L'opinione

venerdì 30 Agosto, 2024

Mobilità sostenibile, Brugnara: «La Provincia faccia di più per incentivare la bici»

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Il consigliere comunale di Trento: «Il cambio culturale passa dalle infrastrutture»

Strade insicure, mancanza di infrastrutture, la guida spericolata degli automobilisti, la paura degli incidenti. Sono alcuni dei motivi per cui solo il 4% dei trentini nel 2023 per i suoi spostamenti casa lavoro ha deciso di usare la bicicletta. A ricordare la pericolosità delle strade nei giorni scorsi su questo giornale è stata la presidente della Fiab trentina Daniela Baraldi.
I numeri
Secondo gli ultimi dati elaborati da Ispat in provincia nel 2023 solo il 4,6% dei cittadini sopra i 15 anni per la tratta casa-lavoro ha utilizzato la bici. Un dato in calo rispetto al 2020 quando nel periodo della pandemia la percentuale raggiungeva quasi il 7%. Ancora i dati mostrano però che rispetto a 20 anni fa l’utilizzo della bicicletta è cresciuto, passando dai 3,3 punti percentuali del 2001, ai 4 punti percentuali del 2015.
L’auto rimane il mezzo principale dei trentini per gli spostamenti.
Nel 2023 il 71,3% delle persone ha utilizzato l’auto come conducente, solo il 3,2 come passeggero mentre il 9,7% ha viaggiato con un mezzo collettivo, ad esempio con un autobus o un treno. In generale per andare al lavoro i trentini preferiscono utilizzare un mezzo di trasporto (84,3%), piuttosto che andare a piedi (15,6%). L’utilizzo della macchina è in leggero calo. Se nel 2021 la percentuale si aggirava attorno al 74%, nel 2022 era del 72,8%. In piccolo aumento di conseguenza la crescita gli spostamenti a piedi, che nel 2021 erano circa il 10% e nel 2022 il 14%, a fronte del 15,7% del 2023.
«Manca la cultura della bici e della sostenibilità», Michele Brugnara, consigliere del Pd in consiglio comunale ne è sicuro.
Ma non è solo il Trentino che si trova in questa situazione. Secondo dati Istat attualmente aggiornati al 2022, oltre un terzo degli italiani va a scuola e al lavoro a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Il 64% invece usa l’automobile privata. L’auto privata è sì il mezzo preferito per i propri spostamenti, ma non è l’unica alternativa e opzione disponibile. Le scelte di spostamenti infatti dipendono da diversi fattori. Molte persone sono costrette a utilizzare l’automobile per andare al lavoro perché vivono lontane, non ci sono mezzi pubblici a disposizione, ci sono poche piste ciclabili. Dall’altra parte è da tenere presente che un italiano su tre non ha la patente.
«Si deve creare attenzione sempre maggiore sulla mobilità sostenibile – le parole di Brugnara- Questi dati fanno riflettere sulla situazione provinciale. Si dovrebbe incentivare l’utilizzo della bici. Ora è anche più facile sceglierla come mezzo di trasporto perché c’è anche la pedalata assistita, ma la Provincia deve fare di più». Per il consigliere Brugnara, particolarmente sensibile al tema della mobilità green, «per aumentare l’utilizzo della bicicletta si deve partire dalla infrastrutture». «Si deve pensare alle piste ciclabili. In Provincia non hanno ancora pensato di fare un piano sulla mobilità sostenibile e sulla mobilità ciclistica. Non ci sono obiettivi a lungo termine, non si sta cercando di risolvere il problema. Tutto rimarrà così se non verranno installati stalli bici, o box chiusi dove riporre il proprio mezzo per la sosta». La chiave però sta «nell’intermodalità». «Penso che se in ogni stazione ferroviaria venissero installati dei box custoditi dove parcheggiare la bicicletta o ci fosse sempre la possibilità di salire in autobus o su un treno con la bici, molte più persone andrebbero al lavoro senza l’auto».
Brugnara fa sapere che «sono sempre più le aziende che chiedono come far andare i propri dipendenti sul posto di lavoro in bici e che non sanno come fare». La domanda c’è quindi, «mancano adeguate soluzioni». «Dalla Provincia dovrebbero partire iniziative e proposte. Come uno spazio per la consulenza alle aziende per facilitare la mobilità ciclistica».
Le iniziative
Se in tutta la provincia «manca un progetto organico che coniughi le infrastrutture con l’informazione», nel comune di Trento l’attenzione e l’interesse per questo tipo di mobilità è più alto, «basta pensare ai sei chilometri di piste ciclabili in città che si sommano ai cinque provinciali e alla bicipolitana», ricorda ancora Brugnara.
Ma non solo. Andare in bicicletta a Trento fa bene anche al portafoglio. Sì perché nei mesi scorsi anche il capoluogo trentino ha promosso la mobilità sostenibile attraverso l’iniziativa Bike To Work. Incentivi economici, una piccola indennità sullo stipendio, oltre al 30% di sconto sul costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici, per i dipendenti che scelgono la bicicletta negli spostamenti casa-lavoro. Sconto previsto anche per i lavoratori delle aziende private che hanno aderito all’iniziativa. «Tutto questo -dice ancora il consigliere- dovrebbe farlo anche la nostra Provincia»