consigli utili

martedì 18 Luglio, 2023

Yogurt, riso, niente alcol: come affrontare il caldo. «Chi lavora all’aperto beva 5 litri d’acqua al giorno»

di

I consigli del dottor Giuseppe Pasolini, specializzato in geriatria e scienze dell’alimentazione

Sono giornate torride anche in Trentino, quelle che stanno caratterizzando questo luglio. Secondo gli esperti, un’onda di calore interesserà le Alpi fino a oggi, poi alcune infiltrazioni di aria instabile potrebbero favorire lo sviluppo di rovesci e temporali, anche intensi, in moto verso est. A Trento e in provincia i meteorologi fanno sapere che sono previste prevalenti condizioni di bel tempo con qualche probabile e isolato temporale di calore, oltre che a temperature sopra la media. Nel fondovalle le temperature saranno più elevate con minime localmente superiori a 20 °C (notti tropicali) e massime vicine o superiori a 35 °C (nel resto del Paese si arriverà fino a 47 gradi), ma probabilmente non saranno battuti i record storici (a Trento Laste la temperatura massima registrata dal 1921 è di 40,4 °C ed è stata misurata il 6 luglio 1952).
Problemi possono esserci anche per i lavoratori più esposti alle temperature e l’edilizia è tra i comparti più esposti a rischio calore. Fillea Cgil e Feneal Uil ricordano che anche a fronte di temperature percepite sopra i 35° l’attività può essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi. «Lavorare nei cantieri stradali, sui ponteggi, sotto il sole cocente è un rischio enorme per la salute e la sicurezza degli operai – sottolineano i segretari provinciali delle due sigle Giampaolo Mastrogiuseppe e Matteo Salvetti -. Con le alte temperature infatti aumenta il rischio di farsi male, anche a seguito di malori».
È risaputo, l’idratazione è un punto fermo in queste giornate di caldo torrido e non solo, allo stesso tempo anche sapere cosa mangiare e cosa evitare, è importante. A parlarne il dottor Giuseppe Pasolini, specializzato in geriatria e scienze dell’alimentazione, che lavora al servizio di dietetica di Trento e che in passato ha prestato servizio anche al centro antidiabete di Cles.
Dottore, vista l’onda di caldo prevista, qual è il suo consiglio alle persone?
«Innanzitutto diciamo che con questa onda di caldo anche la voglia di mangiare, il senso di fame è nettamente diminuito. L’aspetto più importante è sicuramente quello dell’idratazione, quindi bere, perché c’è un dispendio di acqua notevole sia per sudorazione che per traspirazione. Bere in modo costante lungo l’arco della giornata è fondamentale. È anche importante, però, consumare bevande che non siano troppo fredde e che potrebbero portare a problemi anche di tipo gastrointestinale, soprattutto nelle persone che hanno un apparato gastroenterico più sensibile. Attenzione anche per quanto riguarda i liquidi, l’eccesso di alcol è sicuramente controproducente. Può andar bene consumare qualcosa di leggermente alcolico, ma soprattutto nelle ore più fresche. Bisogna usare molta parsimonia, perché l’alcol vasodilata e crea comunque disidratazione».
Cosa preferire nel piatto, quali alimenti scegliere?
«Nell’alimentazione sono da preferire frutta e verdura, cercando però di non esagerare in quantità. Meglio scegliere frutta a basso tenore zuccherino, come pesche e albicocche. Per quanto riguarda l’assunzione di carboidrati, si possono scegliere l’insalata di riso o comunque la pasta fredda, cibi molto leggeri e facilmente digeribili o semplici, tipo la ricotta e lo yogurt; anche i gelati vanno bene, soprattutto alla frutta ed evitando quelli alle creme. Questo perché assumere cibi complessi, quindi difficile da digerire, implica un meccanismo che richiede acqua e quindi può portare anche a una sorta di disidratazione interna, per cui non è facile da questo punto di vista. È importante anche non esagerare nelle quantità, perché oltre ad avere una necessità metabolica sicuramente più bassa rispetto ad altri mesi, è più facile se mangiamo cibi molto calorici accumulare grasso».
Consiglia qualcosa per l’integrazione, come i sali o altro?
«Lo consiglierei maggiormente agli anziani se tendono a non bere e a mangiare poca frutta e verdura. Se nell’alimentazione quotidiana abbiamo un ottimo apporto di frutta e di verdura, oltre che di altri cibi, l’integrazione di per sé è completa. Occorre porre attenzione, appunto, all’idratazione in generale, anche con i bambini e questo perché in certi ambienti, soprattutto quando ci si trova in macchina con l’aria condizionata apparentemente c’è fresco, ma la dispersione di acqua è notevole, questo è il principale elemento e quello più importante per il nostro organismo».
C’è un limite che lei darebbe quando parliamo di consumo di acqua, oltre il quale non è indicato andare?
«È sempre rapportato al lavoro che uno fa e a dove vive, per esempio, è ovvio che chi lavora purtroppo in condizioni estreme, come gli edili o chi è in strada, ha necessità anche di cinque-sei litri al giorno. Però, il minimo (per un adulto ndr) è quello di due litri, due litri e mezzo al giorno».
C’è qualcosa che sconsiglia di fare?
«Assolutamente sconsigliato fare attività fisica nelle ore centrali più calde, perché qui la dispersione di acqua e la sudorazione è veramente eccessiva. Inoltre, il fisico e l’apparato respiratorio e muscolare sotto particolare temperatura sono molto stressati, per cui non hanno una rendita, come con temperature e in un ambiente più ragionevole, anche per quanto riguarda l’umidità. Ricordiamoci che non ci sono le temperature alle quali prestare attenzione, ma c’è anche l’umidità che contrasta la normale traspirazione ds non sottovalutare».
Come si possono aiutare le persone anziane e che non hanno lo stimolo della sete a idratarsi correttamente?
«Questo è un grande problema. Se gli anziani sono assistiti, bisogna stimolarli o sennò bisogna cercare di dare loro bevande infusi che siano di loro gradimento. Magari, bevande e infusi che ricordano un po’ certi sapori del passato; altrimenti, bevande che consumano e gradiscono particolarmente».